Di seguito l’articolo del Dott. Michelotti, pubblicato su Il Fallimento n. 12/2021, Ipsoa, Milano.
Le imprese in declino, in crisi o insolventi accedono alla composizione negoziata se sono risanabili. Non essendo una procedura concorsuale, la composizione negoziata lascia pieni poteri di gestione all’imprenditore che deve agire in coerenza con il piano di risanamento e senza ledere gli interessi dei creditori. La corretta gestione dell’impresa, diretta al risanamento, è incentivata da un innovativo sistema di norme che allestisce una rete di protezione della continuità aziendale in coerenza con la direttiva UE insolvency. Le condotte di mala gestio sono ostacolate dalla moral suasion dell’esperto indipendente, che può infrangere lo scudo protettivo della continuità, facendo venir meno i plus della composizione negoziata, con l’iscrizione del suo dissenso nel registro delle imprese.