Nella sentenza del 17 marzo 2023, n. 11478, la Suprema Corte, dichiarando inammissibile il ricorso presentato in favore dell’imputato, ha ribadito i principi dettati, anche a sezioni unite, dalla giurisprudenza di legittimità in tema di legittimazione a presentare querela nei delitti di furto e di truffa. Un orientamento che rigetta tesi particolarmente restrittive su un rapporto qualificato (proprietà, o altro diritto reale di godimento) tra il querelante e il bene in favore del mero dato del possesso e che, pertanto, comporta la legittimazione attiva alla presentazione della querela anche del dipendente di un esercizio commerciale che sta subendo una truffa, in quanto in quel frangente egli assume la responsabilità in prima persona dell’attività del negozio ed è la prima persona che può assicurare una tutela al bene giuridico tutelato dalla norma.