La sentenza della Cassazione penale, Sez. VI, 30 settembre 2024, n. 36432 ribadisce che la “motivazione rafforzata” (i.e. quel metodo decisorio-giustificativo caratterizzato da una struttura logica a “passaggi obbligati”) è lo schema argomentativo da applicare ogniqualvolta si operi un mutamento decisionale tra primo e secondo grado. L’obbligo di motivare rinforzatamente il decisum sussiste sia nell’ipotesi in cui dall’assoluzione si addivenga alla condanna sia nell’ipotesi in cui dalla condanna si passi all’assoluzione: in entrambi i casi, la struttura del ragionamento è la medesima (e impone un “confronto serrato” con le ragioni poste a fondamento del provvedimento impugnato, che s’intende superare); quel che cambia è lo standard probatorio di riferimento (più gravoso se la condanna segue una previa assoluzione; più tenue se l’assoluzione supera una precedente condanna).