Facebook: ingiuria e non diffamazione l’offesa ad un partecipante della chat

Nella pubblicazione di messaggi lesivi della reputazione attraverso una chat di gruppo, sussiste ingiuria e non diffamazione nell’ipotesi in cui l’offeso non sia contestualmente presente alla conversazione. Così ha stabilito la Quinta sezione penale della Suprema Corte di cassazione con la sentenza n. 36193/2022.